In questo articolo mostriamo alcune immagini e un breve video di uno dei massimi santuari dell’astronomia, l’osservatorio del Paranal dell’European Southern Observatory (ESO), che ospita il Very Large Telescope (VLT) ed è situato sulla cima del Cerro Paranal nel deserto di Atacama, Cile, a 2600 m di altezza, dove non piove mai e l’umidità è estremamente bassa.
L’inquinamento luminoso è assente e non è consentito ai veicoli di viaggiare di notte nei dintorni se non usando solo le luci di posizione.
In questo luogo incredibile, che abbiamo visitato in occasione del viaggio in Cile per l’eclissi totale di Sole del 2 luglio, sono posizionati i quattro telescopi principali del VLT, aventi ciascuno uno specchio primario di 8,2 metri di diametro.
Grazie alla complessa tecnica dell’Interferometria ottica i telescopi possono operare anche in sincrono, ottenendo così riprese dalla risoluzione elevatissima (Very Large Telescope Interferometer).
Il VLT fa bella mostra di sé con le 4 cupole chiaramente visibili sulla cima del monte.
Il deserto è l’ambiente ideale per gli astronomi, come testimonia questa immagine panoramica!
Finalmente, dopo un viaggio di oltre 15 mila km, si arriva al “cancello” dell’Osservatorio Paranal, con il VLT sullo sfondo.
Il Visitor Centre è la prima struttura in cui si viene accolti e dove vengono date istruzioni per la sicurezza anche per garantire la migliore esperienza ai visitatori.
L’organizzazione dell’ESO è stata ineccepibile!
Oltre venti metri di diametro per ciascuna cupola, dalla forma avveniristica ma studiata opportunamente per garantire un’acclimatamento senza sbalzi ai preziosi telescopi e strumenti al loro interno.
Si vedono chiaramente sulle cupole le finestre che vengono aperte in casi di turbolenza atmosferica: far attraversare la cupola dall’aria piuttosto che creare turbolenza permette di ottenere una migliore qualità nelle immagini e nelle misure!
Lo specchio, forato al centro, è sorretto da 150 pistoni, che permettono non solo di sostenerlo ma anche di deformarlo con una precisione notevole, per garantire la forma perfetta in qualunque posizione esso si trovi.
Infatti il suo peso (23 tonnellate) è tale da deformarlo quando il telescopio viene puntato ad altezze differenti del cielo; i martinetti, comandati da un sistema informatico dedicato, lo deformano per riportare lo specchio alla sua forma teorica.
Il tutto per garantire una definizione dell’immagine quanto più vicino alle sue prestazioni teoriche.
Nell’immagine M1 sta per “Mirror 1”, cioè lo specchio primario da 8,2 m di diametro. M3 invece è il “Mirror 3”, lo specchio terziario, che ha il compito di dirigere la luce verso differenti strumenti posti al lato o sotto lo specchio M1.
La Control Room del VLT, dove i sistemi informatici permettono la gestione dell’intera infrastruttura dell’Osservatorio Paranal e quindi in definitiva è da qui che si comandano i telescopi per produrre le immagini meravigliose dell’ ESO Astronomy che ormai siamo abituati ad ammirare.
Da notare i vari “open space” ciascuno dedicato ai differenti telescopi (UT3, Melipal, UT4, Yepun, ecc).
Il panorama che si ammira dal Cerro Paranal, a 2600m di altezza sul livello del mare, è qualcosa di spettacolare.
L’ambiente locale è puramente desertico, con la totale assenza di piante di ogni genere!
Eppure il deserto è l’ambiente ricercato dagli astronomi perché l’assenza di umidità produce una qualità del cielo migliore, meno influenzata dalla turbolenza atmosferica.
Il panorama è incorniciato dall’Oceano Pacifico, che si trova a pochissimi chilometri di distanza.
Il video mostra l’interno di uno dei grandi telescopi, precisamente UT2 o Kueyen che nella lingua nativa significa Luna, con lo specchio da 23 tonnellate incastonato in una enorme struttura del peso di 430 tonnellate.
Mauro Di Lorenzo e Roberto Volsa